mercoledì 3 settembre 2008

VIVA I CIUFOLI (MA CHE SONO?)

Ma dai, mi vai a suggerire il film più visto in casa nostra, più quotato, il libro più riletto, la rappresentazione di tutto quello che i libri significano per Rog? Grande. E' inevitabile il riferimento al film (in questo caso la versione inglese) delle cene fra Hopkins e la Dench, quando lui mangia le creazioni disperate della moglie con quello che trova - poco- nella Londra dopo guerra (molto dopo guerra) esclamando - Very nice, very tasty - e la Dench che lo guarda come per dire... ma mi prendi in giro? Immaginati il replay a casa nostra un giorno alla settimana circa...
ti dirò anche che Skip ha appena finito di ricever l'ultimo pacco dell'ordine fatto all'ABE books. Circa dieci libri da tre pacchi/provenienze USA diverse (Oregon, Michigan, e Washington) - costo libri, 11 dollari, costo spedizione 80 dollari, uno schiaffo agli scrittori e alle case editrici. Alla fine fatti i conti con il dollaro basso vengono 4.50 dollari a libro, sembre un risparmio dal comprarli alla Feltrinelli (poi i libri che Skip prende sono difficile da trovare). Ma sempre di autori di cui si conosce un po', che si leggono nel New York Review of books o sul New Yorker, un po' per seguire il suggerimento che citi, quello di comprare solo libri che conosci. Io i libri che compre per regalare li conosco sempre, non posso regalare libri che non ho letto. Oppure mi siedo in negozio e mi leggo qualche pagina, a volte un capitolo e se mi piace poi lo compro. La tipa della storia poi comprava libri da collezionismo, edizioni rare, quindi altra storia....

Si il lavoro nei campi è più bucolico ed ispirante ma se combatti con le allergie più mefitiche (ho l'emicrania da 60 ore oramai) e hai la schiena a pezzi dopo solo 3 ore sul trattore, l'ispirazione si concentra sulle bellezze degli attrezzi casalinghi dove le polveri vengono filtrate prima di essere re immessi nell'ambiente. Stirando ieri mi ascoltavo un programma radio che ascolto spesso, This American Life www.thislife.org dove il soggetto del programma era mettici tutto il cuore (nel senso: buttatici con impegno) che parlava di uno che aveva il sogno di fare l'agricoltore, ma dopo anni di tentativi aveva la schiena rotta e si alzava la mattina alle 10 per poi fare la sua ginnastica e uscire nei campi a mezzogiorno, giustificandosi poi di lavorare fino a sera tardi (al computer). Quando i produttori del programma lo hanno messo in contatto con un vero agricoltore biologico che gli ha fatto capire come doveva fare per rendere produttiva la fattoria, quanto doveva lavorare, e che un agricoltore di successo doveva comunque avere un secondo lavoro, perché una piccolissima percentuale campava del ricavato dei campi che era -- dopo essersi ammazzato--, circa 15.000 dollari all'anno, ecco che era ovvio che avrebbe dovuto smettere. E così decideva di fare, salvo poi tornare sulla sua decisione decidendo di fare il sognatore e sperare che le cose si risolvessero da loro. Bello è sognare di guardare il cielo tutto il giorno (che comunque non guardi un granché come coltivatore perché devi sempre guardare per terra, chino sulla verdura, o sui macchinari che stai usando); altra cosa è essere realistici sul tipo di sacrifici che un certo tipo di attività ti richiede. Io pensavo che sto tipo avrebbe dovuto trovare lavoro come metereologo, o per sorveglianza incendi d'estate se voleva guardare il cielo e spaziare con lo sguardo l'orizzonte. Quindi tu che passi da camere d' albergo a ambienti d'aria riciclata piena di CO2, capisco che una pomeriggio sul trattore sia una visione estatica, ma come si dice, fra il dire e il fare....
Scappo perché devo andare a comprarmi dell'aspirina non scaduta per scrollarmi st'emicrania dal capo, la scema che sono comprò 2 scatole da 500 aspirine anni fa e da 2 anni vive di aspirine scadute, che seppure prendo a 3 per volta perché l'unione fa la forza - quando mi arrivano queste maratone emicraniche, mi danno solo acidità (quella non scade mai!) ma non fanno l'effetto voluto al capo.

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