giovedì 4 settembre 2008

LACRIME D'ESTATE

Dunque sono in ferie.
E come ogni anno non ho preparato nessuna via di fuga verso il diverso, lo strano, l'insolito.
Che dire? Al solito l'estate mi piomba addosso con la velocità di un maremoto e la pesantezza di una puntata di "Sentieri" e non mi lascia il tempo di programmare. Forse, a quest'età, devo prendermi le mie responsabilità e capire che non sono capace di organizzarmi. Neppure quella di pensare. O forse... non sono capace di farmi forza per decidere.
Comunque... Sì, in ferie ci sono e qualcosa farò. Non fosse altro che il solo prendere un aereo verso la Sicilia vuol dire dare un taglio alla normalità e ricucire qualche rapporto d'amore.
Mi distrarrò in qualche modo e vedrò rilassanti luoghi già visti. 
Ma quello che è certo è che non mi impegnerò a fondo nelle vicende Alitalia. (Ascoltate Travaglio sull'argomento su YouTube e lasciatevi rabbrividire).
Per ora mi sono concesso il lusso di una quindicesima visione: "Moulin Rouge" di quel visionario di Luhrman, che è servito come al solito a farmi versare il solito fiume di lacrime. Ebbene sì, io piango al cinema, anche in quello proiettato in casa. E' "tanto liberatorio"! non serve a nulla ma a me piace. Piangere al/davanti cinema intendo. L'immagine, la musica hanno il potere di riportarmi alle emozioni primarie, quelle della pancia e delle lacrime. Non nascondo che uno sconcertante torcibudella mi sta tormentando anche ora che la visione è finita. E mi PIACE. L'estate mi porterà pure all'indecisione su dove andare e cosa vedere nei giorn di libertà, ma certo mi da il tempo per rivedere i film che mi spaccano l'anima. C'ho una lista di film che passano nel mio lettore solo in questo periodo che... Di solito comincio con "Alien", la trilogia, ma stavolta nel caldo afoso dell'agosto/settembre è mancato il mio solito compagno di visione dell'orrendo mostro bavoso vs. la coraggiosa eroina capelluta, rasata, ricappelluta e in fine clonata. Poi si passa ai musical. E qui il mio compagno di visioni, Giò, non mi segue più. La Streisand gli sta proprio sul gozzo, la musica che non è rock, o meglio metal non gli va affatto, mentre a me no. E qui viene fuori la mia anima romantica: musica, immagini e storie tutti insieme formano la mistura perfetta che mi scioglie come il lardo sul crostino nel forno.
Delusione però alla fine di quest'ennesima visione del Mulino dei piaceri, scorrendo i titoli di coda: la voce della luna nel film è di Placido Domingo, mentre nel disco della colonna sonora è Alessandro Safina. Non è una questione di qualità: stiamo parlando di due grandi della lirica, ma io l'autografo per quelle belle note e i complimenti per quegli acuti li ho chiesti e fatti di persona al Safina, e se li merita tutti, davvero. Ma guardo il film e trovo che la poesia dell'immagine/sonoro è data da Domingo...
COFUSIONE!!!!!!
Va bene, mi arrendo: vuol dire che per la musica che sento nell'iPod e le emozioni che mi da ringrazio l'artista senese, mentre quando spando fiumi di lacrime davanti alla tv ringrazio il Domingo.
Ora me ne vado.
Ciao.

Riciclate gente riciclate

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