domenica 21 settembre 2008

IL FONDO NON è NEANCHE IN VISTA

Non so se mi deve consolare o distruggere il pensiero che il fondo non è neanche in vista. Potrebbe voler dire due cose: la prima positiva che c'è chi sta peggio di noi, cioè quelli che sono più vicini al fondo. La seconda negativa è che se il fondo è ancora lontano c'è ancora una vita per andare a toccarlo e in qualche modo, risalire.

Mi riferisco ad un'articolo letto sul New Yorker, Drowning di George Packer sulla situazione politica a Burma -o più recentemente Myanmar. Se riesci e leggerlo - è un po' lunghino- e fai i dovuti paragoni, ti rendi conto che noi abbiamo in confronto una democrazia funzionante. Solo in confronto ovviamente. Burma è trent'anni indietro rispetto al mondo e nel loro isolamento culturale, politico e tecnologico, hanno un governo che se ne frega molto meno del nostro dei suoi cittadini. Non solo ma essendo così isolati il governo se ne frega anche di cosa pensa il resto del mondo. non gli ostacola nessuno, e finché hanno rapporti buoni con Cina e India che gli comprano il gas, e poco altro, loro sono a posto. Non li ostacola nessuno.
Noi per lo meno abbiamo il Presidente che gli importa molto invece di cosa pensa di Lui il mondo, per una questione di provinciale bisogno di affermazione personale tipica di quelli tappi. Per cui Lui non si sognerebbe mai di negare l'accesso degli aiuti come ha fatto la giunta militare dopo il ciclone Nargis, gesto che mostra il disinteresse criminale di un governo verso la sua gente. E i Burmesi viene fuori, sono gente troppo pacifica per rivoltarsi violentemente. Non solo, sono stati tenuti per troppo tempo al di fuori dal mondo per poter neanche rendersi conto dei diritti che hanno come persone, come popolo. Non sanno nemmeno chiedere capisci?

Insomma per farla breve, noi in confronto siamo in situazione migliore, nonostante che i nostri rubino a man bassa, non lo fanno certo al livello di Burma dove dal 2000 non hanno un bilancio pubblico. Però quello che per disperazione stanno scoprendo i Burmesi è la partecipazione personale, quello che il piccolo, l'individuo può fare per la sua gente. In questo sono molto più avanti di noi, ma accidenti al meglio.
Lo so che questo non consola perché Burma è terzo mondo e noi non possiamo mica paragonarci a loro? Ma a me fa sentire meglio, perché posso vedere le cose che abbiamo e a cui non diamo peso. Libertà di espressione. Accesso all'informazione. Tecnologia alla pari dei tempi in cui viviamo. Surplus alimentare. Libertà di movimento. infrastrutture. L'Alitalia traballa ma la Trenitalia è pronta ad aumentare i treni Roma-Milano nel caso che i voli vengano cancellati. Come sono bravi! C'erto che a Burma sai cosa manca? L'ironia. Da noi c'è un surplus d'ironia. Dovremmo esportarla.

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