giovedì 25 settembre 2008

MAGAGNE, THE SEQUEL

La prossima volta, vai dalla direzione e gli dici: allora vi lamentate che la gente non va al cinema ma se non fate nulla per insegnare alla gente di stare zitta (o se io esco e mi lamento voi non li buttate fuori, manco andate a dirgli niente) ecco che avete perso un cliente, due clienti, tre clienti che la prossima volta stanno a casa! La gente ignorante c'è ovunque e nei paesi avanzati prima del film espongono "la legge del cinema" - spegnere il cellulare, non parlare, non fare casino,pena essere buttati fuori. Così i tipastri sono avvisati e la maschera ha il lavoro facilitato (anzi ha del lavoro). Dopo un paio di scene vedi che la gente si calma... insomma da qualche parte bisogna partire no? e il management è il primo da intimorire!

Magagne cinematografiche

Ieri sono andato al cinema, primo spettacolo serale, ultimo giorno di proiezioni, saletta microscopica, per vedere "Pranzo di ferragosto", che mi è piaciuto solo un po'. Bella l'idea delle attrici non professioniste, ma a volte mi pare che il film soffra molto proprio per questo. Comunque bell'esperimento.

Ma più del film ho sofferto io e non per una regia alquanto balenga della mia vita o per l'interpretazione dei miei sogni che non riesco mai a decifrare.

No, ho sofferto per un terzetto di T... maiuscole che mi sedevano accanto che hanno parlato tra loro tutto il tempo scassando così tanto la minchia che le volevo picchiare. Ho provato a zittirle, ma loro imperterrite se ne sono fregate: anzi dubito che mi abbiano sentito in assoluto. Avessi avuto un lanciafiamme le avrei arse vive come si faceva da piccoli con le formiche. Avessi avuto una mieti-batti le avrei imballate in un comodo triangolo di fieno, impilate in un cassone da trasporto e spedite a sfamare le vacche congolesi. Avessi avuto un'agenzia di viaggio le avrei invitate ad un tour senza ritorno verso la foresta Amazzonica.

E pensare che prima di finire vicino a loro, ma neanche tanto vicino in verità, mi ero già allontanato da un'altra coppia che pensava ai cazzi propri, rideva a sproposito, pomiciava rumorosamente e lui ogni tanto si alzava per andare a rispondere al cellulare nel corridoio d'ingresso alla sala. Il suo "Pronto? " rimbombava per tutta la sala...

E poi dicono che la gente non va più al cinema: le sale sembrano diventati dei salotti, cioè sembra che la sera vai in casa di qualcuno che ti ha invito a veder il filmino delle vacanze, con cantucci e vinsanto. Lì sì che i commenti diventano necessari per sopravvivere alla noia e allo sconforto di vedere 500 foto, una via l'altra, di paesaggi che se non li hai scelti per le TUE di vacanze, ci sarà pure un motivo? Non sembra affatto che vai al cimena per assistere ad uno spettacolo dopo esserti alzato dal divano di casa, vestito, preso anche un po' di freddo anticipato, pagato anche un C... di biglietto, non sempre economico. Gesù che rabbia!

La mia tentazione sarebbe quella di prendere a martellate non i cellulari, ma le teste di chi li usa durante le proiezioni. Boing! Che fai rispondi? Allora prendi queste: Boing, boing, boing! Skiach! (era il telefonino).

E non mi si venga a dire che la gente può avere delle urgenze, delle reperibilità da rispettare: se hai delle urgenze, al cinema non ci vai! Vai in pizzeria e fai il cazzo che vuoi: se ti chiamano ti alzi, paghi il conto e liberi il tavolo per il prossimo cliente. Gli fai pure un favore. Se sei reperibile, stattene a casa come da contratto, magari fai pure un po' di ginnastica sexy e così non frantumi i cabasisi a chi ha pagato per starsene in pace.

Qualcuno dice che queli che rispondono al telefonino nel buio della sala potrebbero essere dei medici. A parte il fatto che non ho mai visto tanti medici in giro e molti di questi avevano un'età variabile dai 20 ai 25 anni; ma se fossero pure medici, vogliamo fare una cosa? Mi date la possibilità di dirvi due parole signori dottori, se davvero siete voi a disturbare nelle sale, cosa che non credo? Bene, se siete reperibili, cioè se avete una mandria di madri che stanno lì lì per sgravare all'unisono sotto l'influsso di una luna malefica; se avete la paziente centenaria che sta più di là che di qua, oppure se site in attesa di un cuore da Huston, Texas, per un trapianto e l'Alitalia non può atterrare per nebbia a Fiumicino, e giustamente non vi sentite di lasciare il telefono a casa o di spegnerlo; o ancora se avete il direttore della banca che vi deve accettare la domanda del mutuo in preda ad una crisi emorroidale con perdite ematiche; bene se queste sono le cose che vi angustiano, volete per favore affittarvi un dvd e starvene a casa vostra?

Ma se invece non siete medici, e lo so che siete voi la quasi totalità dei maleducati al cinema, ma semplici scassa marroni da strapazzo che non possono isolarsi dal mondo nemmeno un paio d'ore di sera, o non riescono a mantenere il sacro silenzio che tanto bene fa all'anima e corpo, bene, fate un favore a voi stessi: state lontani dalle sale, perché prima o poi vi capita vicino quello che è più stressato di voi e vi CORCA di LEGNATE e vi fa neri come il buco del culo delle vacche. Antro che son certo non vi sia estraneo perché io vi ci ho spedito col pensiero così tante volte, che avete fatto tutto il tour andata e ritorno dallo sfintere alla bocca del ruminante.

Quindi, se passeggiando per la città per lo struscio serale o per un aperitivo all'aperto, o se andando in pizzeria trovate quattro donne ed un mandrillo spiritoso che puzzano lievemente di stalla, ecco, sappiate che sono loro i miei compagni di proiezione.

Non è detto che siano insieme, magari viaggiano separati. Ma sono loro.

Dei cafoni disturbatori.


Riciclate gente, riciclate, anche i modi maleducati: non vanno più di moda.

HEAD OF WASTE E CALZA DELLA BEFANA...

...con questo voglio dire che il post sarà di contenuti vari, come appunto la calza dove ci si trova di tutto: caramelle, carbone zuccherato, cioccolatini, giocattoli e chi più ne ha più ne metta. Però sarebbe bellino fare come nei paesi anglosassoni dove si continua a riempire la calza anche per gli adulti, certo con roba meno induci-carie che per i piccini. All'amico Nick infatti (omonimo di Claus) vengono messe le cose più disparate: livelle da muratore, set di chiavi e cacciaviti con manico a L per i posti angusti nella barca, gadget spiritosi, pistole che sparano pallottole di patata (poco costose ma attenzione agli occhi comunque!), Crackers natalizi, che sono delle speci di grosse caramelle di carta stagnola che se gli tiri l'estremità fanno BANG" e dentro trovi la sorpresa. Nell set di qualche anno fa c'erano 7 trombettine, una per ciascuna nota musicale, le corone di carta dorata e gli spartiti musicali di carole natalizie. Dopo la cena -e molto vino- ci siamo messi le corone in testa e con LFS che dirigeva abbiamo eseguito We wish you a Merry Xmas in interurbana con l'Inghilterra per far sentire a colui che aveva mandato il regalo, come eravamo già bravi. Proprio divertente.

Non so come sono arrivata così presto al Natale, io che non lo amo. Volevo parlare della mia amica Karen che ha un titolo professionale che mi fa impazzire di invidia. Lei è HEAD OF WASTE ovvero Capo dello Spreco, Capo dei Rifiuti, Capo della Monnezza. Seppure io capisca non sia un titolo ambito da molti, per me, questo titolo così succinto e senza fronzoli è il massimo. Fa capire che la persona che ha questo titolo è una persona che non si perde in ciance, è sicura di , non ha bisogno di imbellettare la sua carica, sa di gestire pattume ma lo fa con autorità. Se poi guardiamo al titolo di sbieco, potrebbe anche significare che è la più Grande Sprecona dell'Universo ma è proprio quest'ambiguità che mi fa impazzire di gelosia.
Le ho chiesto se ha un "badge" un distintivo con la carica scritta ben chiara (in carattere "sans"serifs naturalmente!) e mi sono messa ad immaginare uno stemma per il suo ruolo (nel caso ce ne fosse bisogno, non si sa mai) . Un barattolo di vernice spray incrociato ad una batteria d'automobile; una bottiglia di plastica in un campo (termine araldico per indicare lo sfondo) di tappi di bottiglie; una lattina con un teschio e una bella X sopra, oppure una maschera da gas con i buchi neri degli occhi che possono celare chissà chi oppure nessuno...

Insomma ci sono andata a festa con questo titolo, e se trovassi la maglietta mannaggia... sai che sballo la scritta HEAD OF WASTE sulle poppe!?
Oh, se me la fate per il mio compleanno a Ottobre sono la vostra più fedele Ignominia... Media o Large grazie. Small mi distorce la parola Head e Waste... ;-)

Il magnete che ho sul frigo che mi regalò K a SF rappresentava un simpatico bidone di rifiuti metallico con un sorriso che diceva : MY WASTE IS TOXIC FREE ovvero: la mia immondizia è priva di prodotti tossici... Una certezza quella non certo applicabile all'immondizia Italiana (vai a chiedere ai Napoletani..) dove si di tutt'un'erba un fascio e con gli avanzi del pollo trovi acido da batteria, vernice con o senza piombo, medicinali, prodotti per la pulizia del forno etc.
E che ne vuoi fare altrimenti imbottirci il materasso? E' no perché se nessuno fa la raccolta differenziata per 'sti prodotti mi dici tu dove li mette uno? Non disperdere nell'ambiente non basta; dimmi dove lo posso buttare.
E'vvero che il modo in cui ricicliamo carta e plastica mi da da pensare perché mica sono convinta che li riciclino davvero! Le solite leggende urbane che che circolano come verità di bocca in bocca riportano che "qualcuno" di cui non si sa mai il nome perché vive chissà quanto lontano dalle nostre immediate realtà, ha visto "con i suoi occhi" scaricare tutti prodotti che noi abbiamo fatto tanta fatica a tenere distanziati -(tenete la Plastica lontana dal Cartone altrimenti fanno sesso e ne viene fuori, chessò, la Treccani laminata?) - riversandoli nello stesso contenitore destinato ai forni. Orriccio e Raccaprore!
Certo che se fosse così uno avrebbe diritto di lasciargliela davanti al portone di casa di quello responsabile la propria monnezza. Non solo magari anche farne un falò dopo che il mucchio è bello consistente. A SF ricordo che lessi che il sindaco di una County di quelle parti si vide scaricare sotto casa proprio la monnezza di tutti quelli che, stufi di vederla in giro per le strade, lo accusavano di non fare abbastanza per risolvere il problema con i netturbini... Come si risolse velocemente la cosa dopo ciò!

Lamentele a parte, mica vogliamo sempre lamentarci? Beh l'ultima è questa. Non posso fare nomi perché non avendo trovato menzione del fatto sul web, è probabile che sia ancora hush hush (segreto) ma l'ufficio commissionario Fiorentino più vecchio (aperto nel '39), più grande (grande), più prestigioso (se dico chi rappresentava uno capisce... masesiamoin2aleggeressto Blog? vabbè non posso rischiare), un colosso dell'esportazione di moda, fagocitato a suo tempo da una grande corporazione USA (di nuovo I can't say) chiude.
L'ufficio mi vide lavorare come segretarietta nei fatidici anni 80, per un periodo che a mia memoria mi sembra di anni ma che sul libretto di lavoro risulta essere stato un misero annuccio, dopodiché l'America (bei tempi quelli, andavo in ufficio ancora col vestito nero sexy da disco della sera prima e poi rincoglionita dal sonno non facevo che dattilografare lo stesso ordine, in tripla copia, col colo aiuto di barili di bianchetto per le correzioni. Si usava il telex allora e la sera avevi una sfilza di messaggi in codice - cdc per il telex su stelle filanti di carta piene di buchini).
L'ufficio aveva un salone affrescato spettacolare che guardava su una delle più centrali strade di Firenze, e
crescendo con gli anni si era fagocitato gran parte del palazzo, per poi strabordare in vari uffici distaccati dei paraggi che eventualmente furono riuniti in un centro contabile di grandezza pari a quella dell'ufficio madre. Aveva un'ingresso con una scala di marmo e affreschi che la Vanda Osiris non ci sfigurava. Noi che scendevamo cianando per il caffè delle 10:30 non potevamo competere.... e manco ci provavamo.
Solo pochi anni fa fecero un completo "rehaul" (un termine che significa rinnovo ma che ti da proprio l'idea che uno ribalti, metta sottosopra ) del piano nobile (che aveva la sua cappelletta privata di fronte al centralino, come per dire "mentre aspetti la tua Market Representative, una preghierina....?)
Cosa devono aver speso non lo immagino nemmeno ma vidi i lavori in corso che comprendevano il rialzo dei pavimenti per eliminare i dislivelli e per permettere tutta l'infrastruttura tecnologica di passare sotto ai piedi. Via tutti i vecchi computer; via tutti i vecchi tavoli; sedie; matite; penne; via via via ammucchiato nell'androne e chi voleva, poteva richiedere il permesso di portarsi via "per ricordo"il vecchio tavolo, la vecchia sedia con la forma del proprio sedere o i propri gomiti (scavati a "struscio" anno dopo anno di fedele diligenza).
Ne risultò un'ufficio molto "corporate" con le luci ben disposte, quadri di gusto sulle pareti (investimenti oculati ovviamente), tavoli extra extra large per le stanze da conferenza, tutto molto bello. Ricordo la coffee room, o stanza dove poter mangiare se te lo eri portato da casa, aveva una parete a scaffali dove c'era una libreria con libri, veri, in Inglese, che uno poteva prendere in prestito. Ma nessuno che io sappia si sentiva molto a suo agio lì, non si poteva cianare e cazzeggiare liberamente, lamentandosi delle direttive USA, con quei faretti che ti facevano cadere la luce dal soffitto tipo "interrogatorio dell' FBI". Beh bisogna che ora vada a fare qualche foto a 'sto posto prima che lo chiudano... per ricordarmi quello che presto non ci sarà più. ...another one bites the dust.... Ma che tristezza per quelli che erano a pochi dalla pensione, quelli che avevano lavorato solo lì... e che non si erano riservati la vecchia sedia manco-girevole da mettere in salotto, per ricordo...

domenica 21 settembre 2008

IL FONDO NON è NEANCHE IN VISTA

Non so se mi deve consolare o distruggere il pensiero che il fondo non è neanche in vista. Potrebbe voler dire due cose: la prima positiva che c'è chi sta peggio di noi, cioè quelli che sono più vicini al fondo. La seconda negativa è che se il fondo è ancora lontano c'è ancora una vita per andare a toccarlo e in qualche modo, risalire.

Mi riferisco ad un'articolo letto sul New Yorker, Drowning di George Packer sulla situazione politica a Burma -o più recentemente Myanmar. Se riesci e leggerlo - è un po' lunghino- e fai i dovuti paragoni, ti rendi conto che noi abbiamo in confronto una democrazia funzionante. Solo in confronto ovviamente. Burma è trent'anni indietro rispetto al mondo e nel loro isolamento culturale, politico e tecnologico, hanno un governo che se ne frega molto meno del nostro dei suoi cittadini. Non solo ma essendo così isolati il governo se ne frega anche di cosa pensa il resto del mondo. non gli ostacola nessuno, e finché hanno rapporti buoni con Cina e India che gli comprano il gas, e poco altro, loro sono a posto. Non li ostacola nessuno.
Noi per lo meno abbiamo il Presidente che gli importa molto invece di cosa pensa di Lui il mondo, per una questione di provinciale bisogno di affermazione personale tipica di quelli tappi. Per cui Lui non si sognerebbe mai di negare l'accesso degli aiuti come ha fatto la giunta militare dopo il ciclone Nargis, gesto che mostra il disinteresse criminale di un governo verso la sua gente. E i Burmesi viene fuori, sono gente troppo pacifica per rivoltarsi violentemente. Non solo, sono stati tenuti per troppo tempo al di fuori dal mondo per poter neanche rendersi conto dei diritti che hanno come persone, come popolo. Non sanno nemmeno chiedere capisci?

Insomma per farla breve, noi in confronto siamo in situazione migliore, nonostante che i nostri rubino a man bassa, non lo fanno certo al livello di Burma dove dal 2000 non hanno un bilancio pubblico. Però quello che per disperazione stanno scoprendo i Burmesi è la partecipazione personale, quello che il piccolo, l'individuo può fare per la sua gente. In questo sono molto più avanti di noi, ma accidenti al meglio.
Lo so che questo non consola perché Burma è terzo mondo e noi non possiamo mica paragonarci a loro? Ma a me fa sentire meglio, perché posso vedere le cose che abbiamo e a cui non diamo peso. Libertà di espressione. Accesso all'informazione. Tecnologia alla pari dei tempi in cui viviamo. Surplus alimentare. Libertà di movimento. infrastrutture. L'Alitalia traballa ma la Trenitalia è pronta ad aumentare i treni Roma-Milano nel caso che i voli vengano cancellati. Come sono bravi! C'erto che a Burma sai cosa manca? L'ironia. Da noi c'è un surplus d'ironia. Dovremmo esportarla.

venerdì 19 settembre 2008

Le ricerche...

La ricerca della felicità alla fine dovremmo fare! Altro che quelle su internet o sui libri.
Certo che il mondo è davvero stralunato, disattento, stressato.
Momenti no ce ne sono per tutti, per Carlo (e lo abbiamo letto), per te (forse, mi auguro di no), e certo per me. ORA.
Questo è uno di quelli. Rientrato dalle vacanze mi sono ritrovato tutta in faccia la merda e la stupidità del genere umano per la questione del mio impiego. Avevo evitato durante le ferie di leggere i giornali, guardare le news in tv, ascoltare commenti sulla mia questione lavorativa diventata il titolo di testa di tutte le... testate, per riuscire a rilassarmi e godere di quei giorni di mare siciliano col mio compagno e suo figlio.
Purtroppo la pace è durata solo fino a che siamo stati isolati dal resto del mondo: Non appena rientrato nella casa siciliana, poi qui in città, sono stato sommerso dall'ansia e dalle ca...te sparate al ritmo di una a notiziario. Anche in rete.
Fino al trionfo della cretinaggine quando ieri il mondo del mio lavoro ha cominciato DAVVERO a sgretolarsi, mentre mandrie di idioti applaudivano e festeggiavano e giuravano di aver vinto loro. Cazzate.
Non posso e non voglio giudicare le emozioni di un totale di persone che vivono da anni lo stress di sapere o no se la busta paga arriva al 27, di quelli che hanno perso notti a manifestare mentre io ero in ferie, di quelli che la pensano effettivamente così (il che può essere pure legittimo), ma forse, mi permetto di dire FORSE, un low profile, in questa disgraziata situazione che volgeva al termine verso la catastrofe (catastrofe solo un po' peggiore della realtà contrattuale che non si è accettata, ma comunque CATASTROFE), dicevo: un profilo più basso non avrebbe guastato.
Chi non sa e non è tenuto a sapere, chi non è dell'azienda un giudizio se lo fa comunque, e secondo me non ci abbiamo fatto una grande figura.
Non parlo di senso del decoro britannico: siamo italiani e quindi totalmente avulsi da questa possibilità. Rassegnamoci. Bastava almeno un allontanarsi dall'imbarazzo che certe immagini hanno provocato.
Se non piace questo, almeno si poteva evitare di offrire il fianco a commenti sciocchi e maligni da parte di personaggi che imbrattano il nome di giornalismo e televisione.
Ecco, questo era dovuto. E ci credo. Perché poi è inutile andare in altre trasmissioni a cercare di avere ragione. Non la puoi avere davanti alla gente comune che magari si trova nella stessa situazione tua a livello lavorativo.
Eccomi dunque qua a scrivere nel silenzio della mia casa silenziosa, e deserta, manco il gatto vuole stare accanto ad un probabile esubero, in attesa di riprendere il lavoro. Quale e in quali termini davvero non so. E soprattutto per quanto tempo. Io vado a lavorare, spero solo di non dover rimanere bloccato sulla costa ovest u.s.a. e di dover rientrare grazie alla trans siberiana, stretto di Bering etc. etc.
Non mi sono fatto vivo proprio per mettere uno spazio tra me e il mondo, spazio che voglio continuare a mantenere a livello fisico, perché "ora non mi va" e perché è l'unico odo che conosco di elaborare, pensare, decidere. Questo basta per ora.
Poi passa. Devo solo aspettare.

venerdì 12 settembre 2008

SCOPERTO L'ARCANO

Beh, mo' ho scoperto qui chi era il Carlo donchisciotte da strapazzo. Non altro che il Sig. Carlo Baerlocher (eh si un po' berlocco lo è stato) proprietario o portavoce, insomma ... un pezzo grosso dell'azienda Cosval. Uno che si può permettere di trattare la gente a pesci in faccia perché tanto "comanda lui". Uno che "glie ne frega minga se perde un cliente veh, tanto sono tutti soldi suoi!" Uno che probabilmente non dorme da Giugno per questa storia, magari, poverino, ma che però non si rende conto che c'è anche gente in buona fede.

Ma ancora su 'sta storia stai? Beh che ci posso fare se dopo aver fatto la spesa, con un temporale che tuoneggia e lampazza di fuori, torno sul pc e trovo la pagina che mi ero stufata di aspettare che si aprisse quando ho abbandonato il tutto prima, pagina che spiegava più seriamente del signor CB come stavano le cose. Gli do senz'altro il beneficio del dubbio, sono cose che succedono, una partita contaminata, cavolo non si può controllare tutto, e poi ti trovi in questo inferno di accuse, con la gente che ti manda - bastardi- posta minatoria. Ma che gente che c'è in giro?

Però lui, il Sig. CB non è stato tanto meglio di questa gentaccia, perché io che c'entravo? Che era colpa mia se facevo le domande giuste (le domande vanno fatte cavolo) al momento sbagliato? Cioè al SUO momento sbagliato, perché magari è meteopatico e sente il temporale che, al Nord, non è ancora arrivato. Magari lui è un tipino come il mio ex boss, il GB, che si fa di caffè e nicotina giorno e notte, convulso sul computer, malsano, con la faccia gonfia e tracce di saliva secca agli angoli della bocca, che va dal disprezzo per gli altri alla gasatura più estrema per se stesso (segno di grande insicurezza mio avviso) e di nuovo allo schifo per tutti gli inferiori come su un'altalena, su e giù tutto il giorno e la notte (perché lui lavora "da casa" e quindi non molla mai) e per forza poi ti fa le smusate di primo mattino il lunedì, perché lui si è arrovellato fino ad allora, e quindi su qualcuno si deve pur scaricare.

Così il Sig CB si indigna e spara a raffica sul mondo perché crede che l'attacco sia la miglior difesa, mentre sarebbe molto più opportuno, vista la situazione, che si scusasse, tenesse la testa bassa e facesse il possibile per risanare la buona fede dei suoi clienti. Sarebbe senz'altro più elegante a mio avviso, più convincente, sapendo di essere nel giusto, concedere la vittoria momentanea a chi ha bisogno di tempo per vedere che sei sincero. E' cosa da veri forti questa non da pistolettari da strapazzo. Se ti metti a sparare chi si avvicina più?

Per cui, anche se la Cosval si riscatta, il Sig. Carlo B ha perso un cliente, e probabilmente più di uno perché se prima facevo pubblicità al prodotto, ora mi mi zipperò le labbra.

COSVAL - NIMESULIDE ovvero L'IGNORANZA DEL SERVIZIO CLIENTI

Questa la devo postare perché è veramente grossa.

Ti avevo detto di un prodotto
naturale per il malditesta che avevo scoperto tempo addietro, Il PC28 PLUS della COSVAL, ditta Milanese di produzione e distribuzione prodotti cosiddetti naturali. Beh, recentemente era impossibile trovare 'sto prodotto perché -a detta dell'erboristeria da cui mi servo- le case farmaceutiche lo avevano fatto togliere dal mercato perché era troppo efficace e faceva troppa concorrenza.

Cos'è che faccio? cerco il sito e vedo se posso comprarlo all'estero, ma trovo che il sito dice che se non trovi il prodotto presso il tuo negozio te lo mandano. Ma come? se è interdetto?
Così gli scrivo, - è certo che gli scrivo. Gli dico che avevo sentito del problema e che volevo sapere se le storie erano vere e se potevo comprare il prodotto direttamente.

Dopo due giorni mi arriva una risposta da un certo Carlo che mi dice che il prodotto sarà disponibile ad ottobre e che non vendono niente direttamente.
Domando precisazioni sul fatto che nel loro sito -- vedi sotto
dice che se uno non trova un prodotto dal proprio fornitore loro te lo vendono direttamente mentre lui categorico dice di no. Forse non ci siamo capiti?

Però osservo che non ha risposto alla mia domanda principale sul perchè il prodotto è scomparso e la sua reticenza è un po' sospetta. Chiedo cosa devo fare per avere risposte? Però mi sono rotta di aspettare e faccio un search e scopro che pare ci sia stato un intervento dei NAS che hanno trovato Nimesulide nel prodotto, facendolo ritirare dai negozi.

WOW!

Per cui riscrivo subito dicendo - Grazie al cavolo, la prossima volta potevate almeno dirmelo voi e "face the music" dimostrando la vostra buona fede...

La risposta che ricevo è quanto mai sorprendente: l'allego per intero perché è troppo assurda:

Elei che desta molti sospetti nelle sue richieste.

Noi abbiamo sospeso da giugno la vendita di pc28 plus e pink per una presenza di niemsulide in un lotto di agnocasto. Chiaro? Lo sanno tutti perchesiamo noi che ci siamo autodenunciati al ministero della salute. Sempre chiaro?

Bene. Ci sono delle indagini ufficiali fatte dal nas di torino, le quali non hanno ancora dato dei dati ufficiali sui risultati?

Sono stato chiaro? Cosa le devo dire di piuse ci sono le indagini in corso? Forse lei ne sa molto piudi noi.

&e poi la pianti di dire per conto nostro cosa noi dovremmo fare secondo lei&&&

COSVAL NON HA MAI VENDUTO NE VENDEREBBE MAI IL PC28 PLUS , NE A NEGOZI , NE TANTOMENO A PRIVATI , E NEANCHE AL PAPA SE DOVESSE FARNE RICHIESTA.

Sono sempre stato chiaro?

Se vuole maggiori informazioni sulla questione , le chieda a quelli che ci mandano lettere anonime e minacce personali&&.

CHIARO?
BENE. ADESSO LA SALUTO, SIGNORA (mio cognome)


chiaro!

caruccia no? Che gli dici a uno così?

Beh prima di tutto lo complimenti per il servizio clienti.
Fai notare che per lo meno potevano dirtela loro la situazione, che gli avevi dato ampia possibilità di venire a spiegartela loro la storia nelle precedenti mail. Ma poi gli dici anche che non ci sono scuse al suo modo sgarbato di rispondere e che il sito è poco chiaro perché dice cose contrarie a quelle che afferma lui
(ma chi sarà questo Carlo?) la risposta finale è la seguente:

per quanto lei ci provi, per motivi che non conosco, non riesce ne a farmi venire il mal di testa ne a togliermi il buonumore.

CB

"paranoia big destroyer... paranoia!"

Sono in dubbio se telefonare alla Cosval e vedere se c'è gente più sensata al suo interno oppure se l'azienda sta crollando sotto il peso della NAS e sono fuggiti tutti salvo 'sto pazzo DonChisciotte che protegge il nome della ditta ad ogni costo e con ogni mezzo (sai tu che non risponda anche al telefono?)

Ne vale la pena? Naa! Peccato però, pensavo davvero che l'artiglio del diavolo fosse un'ottimo anti infiammatorio - e lo stavo usando invece dei medicinali prescritti dal dottore per la mia Faringite. Ora mi tocca andare in farmacia e prendere il prodotto allopatico - sigh! Sarà per il Nemisulide che oggi sono tutta un prurito?

giovedì 11 settembre 2008

BLOGS D'ISPIRAZIONE

Vabbè che sei in vacanza ma un'occhiatina la potresti anche dare no?
Lungi da me darti sensi di colpa, ma ho paura che quella che doveva essere un'incentivazione allo scrivere per te diventi un monologo mio!
Dunque, quest'andar per blogs è peggio della televisione, una vera gran perdita di tempo. Oh non voglio dire che sia inutile leggere quello che scrive il resto del mondo, le migliaia di versioni della realtà che ci sono là fuori (o qui dentro il computer) ma rischi di passarci le giornate come sto facendo io.
Ieri, leggo il blog di CavolettodiBruxelles - appunto una belga che vive a Roma e scrive come parla con tutte le doppie messe alla rinfusa, buffissima, che scrive di cibo e viaggi - che chiede di votarla sul sito Macchianera Awards. Penso, che ce ? -imitandone già la parlata come un pappagallo- voto e in due balletti torno alle mie quisquilie.
E invece non funziona così. Il voto andava dato a tutte le categorie elencate nel sito e come già immagini, beh ci ho perso il pomeriggio.
Si perché ti pare che io voto a caso? Non sia mai detto! Quindi da brava cittadina responsabile mi sono fatta una listina Exel con tutti i siti e i loro link e me li sono guardati al 80% per farmi un'opinione e votare con conoscenza di causa.
Però, mica potevo veramente dare una bilanciata opinione sul contenuto dei blog ovviamente, cosa ti aspetti?

Li ho scelti in base ad un fattore estetico, spesso preferendone la leggibilità (non avendo tanto tempo per giudicare il contenuto, sai...) e un font carino (dobbiamo cambiare il nostro generico Arial) (oops note to oneself -before posting remember to always change the font to Georgia - On my mind - che casca bene come scelta anche vista la storia recente con la Russia blah blah blah), un blog dall'aspetto invitante insomma, che aiuti il lettore già iperstimolato a rimanere sulla pagina.

Quelli che mi piacciono di più e che sono sopravvissuti nella lista (che è stata editata severamente) sono quelli "fatti in casa" dove si sente la personalità dello scrittore. Quelli istituzionali/ pseudo professionali non mi danno soddisfazione, sembrano fatti per vendere prodotti e già quasi tutti i blog di successo hanno il contenuto affiancato da ali pubblicitarie.

La Bruxellina confusa sul senso del tempo tipico dei meridionali, diceva che ci volevano 5 minuti e io vorrei sapere quanti di coloro che hanno votato conoscevano tutti i siti elencati (5 per categoria estratti fra i molti eletti dai fans). Vorrei saperlo perché così mi rendo conto se sono io una che non è abbastanza efficiente, o se ci sono molti altri che perdono le giornate a navigare sul computer come me...

In ogni caso la mia listina di Exel tornerà molto utile alla signoria vostra, perché una volta che torni dal profondo sud ti do il compito a casa di controllare una buona parte di questi siti, per ispirarti - oppure per farti venire un'attacco di competizione acuta della serie: Ma come sono bravi, ma come sono fervide le loro immaginazioni, ma come? non sono mica da meno io... con quello che ne consegue.
Mi rendo anche conto che c'è il rischio di ottenere l'effetto contrario paralizzandoti con un "sono troppo più bravi di me". Vabbè lo devo correre, che ti servano da esempio e da ispirazione. Ce ne sono di molto carini che conto di tornare a visitare.

(Il nostro blog ha ancora tanta strada da farein quanto ad estetica, per i contenuti per lo meno ce la stiamo mettendo tutta - o no?)

Sono competitiva dici?
beh mi piace dare il meglio se posso.

Oh volevo anche dirti che il tipo "piacione" come l'avevi definito tu, quello della Strega per capirsi, mi ha mandato da leggere la prima bozza di un suo libro. Non mi ci sono buttata a corpo morto e anzi sono 3 giorni che l'ho messo da parte, però non è male. E' una storia che ha scritto per sua figlia, quindi immaginati tante ripetizioni volute, di quelle che piacciono ai piccini, ma è molto spiritoso e leggibile. E c'è una buona dose anche per i grandi. Te lo manderei ma prima devo chiedere l'autorizzazione, e prima di fare quello devo leggerlo tutto!

ok that's it for today.

oh e buon 9/11, l'olocausto dei NewYorchesi. Non ce la faranno dimenticare mai sta data, come gli ebrei la Shoa....

lunedì 8 settembre 2008

PATURNIE PRE-AUTUNNALI

Allora, immagino tu sia in viaggio, o arrivato, ma comunque non con possibilità di postare sul blog, e per tenerlo al calduccio che non si freddi, ho deciso di scrivere qualcosa, anche se non so bene cosa.
Non sono al meglio di questi tempi, mal di gola, stronchina, con gli occhi che mi bruciano, non so se è raffreddore asintomatico, allergia, iper idratazione, carenza vitaminica (ci sta con tutta l'acqua che sto passando) o semplicemente le paturnie da cambio di stagione.
Però mi attraeva il garage oggi per cui mi sono munita di pennarellone e taglierina e ho passato le ore prandiali (si dice?) a riorganizzare gli scatoloni sugli scaffali. Ci ho mezza casa in garage, e sebbene dicano che se dopo un'anno se non hai avuto bisogno di aprire una scatola vuol dire che non ne hai bisogno e quindi fai meglio a buttarla, io che con le mie scatole ci ho un rapporto viscerale ogni tanto devo andare a vedere cosa ho dimenticato nel loro interno.
Ho trovato cose carinissime e temporaneamente assenti dalla mia vita come le uova di struzzo da me vuotate con la pompetta da bici; 2 bottigliette di sabbia orfane del resto della collezione; le luci e gli addobbi di natale che l'anno scorso non avevo banane per cercare; le lettere dei miei tre più amati uomini (escluso quello con cui vivo adesso - che non scrive perché mi è sempre tra i piedi...); una favolosa locandina dei Soul Coughing di quando suonarono al Filmore a San Francisco e un disegno purtroppo sbiadito dal sole fatto e firmato da Lorenzo nel 2002 quando aveva 4 anni, entrambi di casa sul frigo di Arezzo e ora tornati al loro posto sul'Ari(ston) di Poppi.
Ho anche trovato due scatole di quelle che si usavano per fare le strenne, di legno con le fibbie molto chic dove tengo la mia collezione di piccoli fogli di carta di vario tipo raccolta negli anni a S.F. ogni volta che riuscivo a perdermi per due ore all' Amsterdam ART di Berkeley o al FLAX di SF.
Non ti ho detto che con Claudia abbiamo scoperto di avere lo stesso feticismo per la carta e per tutti gli articoli di cartoleria. E' incredibile che entrambe avessimo dimenticato questa cosa dell'altra e mi fa sentire ancora di più che siamo due sorelle mancate.
Insomma confesso, vado pazza per tutto ciò che si trova in cartoleria e ho scatole, rotoli e contenitori di carte e cartoni di ogni genere sia in garage che a casa. tutta roba che mi fa soggezione usare, per cui finisco sempre di adoperare scarti e ritagli per fare qualsiasi cosa pur di non sciupare la roba "buona". Una volta che Claudia viene a trovarmi passiamo la giornata a fare l'inventario... mi immagino gli uhhhh e ohhhh che verranno espressi quel giorno.
Nell'altra scatola ci sono invece delle foto che non stavano in altri contenitori di foto.

non avevo mai pensato in questi termini, ma mi sovviene SOLO ADESSO di essere una una vera Pack Rat, una collezionista:
queste sono le cose che ho raccolto fino ad adesso:
  • SCATOLE DI OGNI GENERE
  • CARTA DI OGNI GENERE
  • ARTICOLI DA DISEGNO, PITTURA, SCULTURA, STAMPA, FOTOGRAFIA, ETC.
  • SABBIA (O TERRA ) DI OGNI PROVENIENZA
  • ARTICOLI ORGANICI (foglie, semi, fiori secchi, insetti morti, ossa, gusci d'uovo, nidi, legnetti smussati dall'oceano, piume, sassi e pietre levigate)
  • LIBRI DI FOTOGRAFIA E ARTE
  • ARTICOLI DI RIVISTE (bricolage, arte, letteratura, tecniche varie fai da te)
  • POSTA (tutte le cartoline e le lettere da me ricevute)
  • IMMAGINI, FOTOGRAFIE, RITAGLI, STAMPE ETC.
  • FRANCOBOLLI (solo quelli che erano attaccati alla mia posta)
  • BOTTIGLIE DI VETRO COLORATO
  • ADESIVI (nel senso che non uso quelli che ho)
Ok mi sembra che basti.
La cosa buffa è che così ha senso il fatto che non mi interessino gli abiti, le scarpe, le borse, i gioielli, le macchine, i telefonini, i trucchi, i profumi che invece fanno ressa negli armadi delle donne "normali". Ha senso perché dove metterei tutta quella roba altrimenti? (beh certo le macchine non le tengono nell'armadio, ma comunque il resto prende spazio comunque!)
Queste sono le cose che mi piacciono e che raccolgo da anni. Tutta questa roba per me ha tanto valore da conservarmela in un "storage space" per poi spedirmela in casse dalla California. I pochi mobili li vendetti, gli abiti li diedi via, gli elettrodomestici li regalai, ma di tutte queste cose prive di valore intrinseco non posso fare a meno.
Tra l'altro ora con questa lista è anche più facile farmi dei regali, io che non voglio mai niente.
Per il mio 40imo compleanno degli amici svegli mi regalarono una enorme scatola piena di scatole, scatolette, scatoline di ogni disegno e misura - e le ho ancora tutte. Dall'Africa Lauren mi mandò un sacchetto di sassi bellissimi, trovati in un deserto fatto solo di questi "gioielli naturali". Tanti amici e colleghi di lavoro mi hanno portato, dai tanti posti dove sono andati in vacanza, i due cucchiai di sabbia che permettono di riempire le scatoline in plexiglas che formano la mia collezione. Il resto è roba che parla della mia storia, delle mia avventure, dei sogni creativi non ancora realizzati, di idee, di immagini, di ricordi, di meditazioni sulla vita e sulla morte, sono simboli di tutto ciò che contengo in me.
Pack Rat!
Per il mio compleanno portami un sasso. Un sasso che voglia dire qualcosa a te.

venerdì 5 settembre 2008

E STI CIUFOLI, ME LI SPIEGHI?

Evviva Melì, hai scritto! Non solo, parti per le vacanze! Insomma, se non ti sei organizzato non vuol dire nulla, se volevi veramente partire a trovare lo strano bastava che invece di andare in Sicilia andassi... senza direzione.
Per cui, va bene così. Hai fatto il tiro della monetina poi?

Allora, ti ho appena scritto in merito al programma radio sulla politica ma buffo è che nello stesso programma ci fosse un segmento che trattava di quelli che piangono vedendo i film... mentre sono in volo!!!
Cribbio Melì, questi sono come il cacio sui maccheroni per te!

Pare infatti che molta gente si commuova inusitatamente (anche senza l'audio per esempio) per qualsiasi cosa vedano sullo schermo in volo. Pubblicità, film d'azione, e per ragazzi compresi. Io che non sono insensibile alle musichine strazianti e ai momenti rivelatori cinematici, però non capisco come una abbia potuto piangere a dirotto vedendo un film senza sonoro - solo il vrooooooooooom dei motori e il tinkering dei passeggeri e attendenti di volo che non mettono in pausa tutto di fronte ad uno schermo attivo, come faccio io.

Beh la tua rivelazione non mi sorprende, anch'io mi commuovo spesso a certi momenti filmati, è credo che questo succeda perché uno si immedesima tanto da vivere la vicenda con le emozioni sue. Il programma Radio raccontava di come alcuni piangessero di più nei momenti di gioia che nei momenti di tristezza, e traevano la conclusione che forse, a migliaia di metri di altezza dal suolo, dove la tua vita è sospesa e subconsciamente che la tua vita sta appesa ad un filo, uno si permetta di esprimere emozioni che non farebbe nella realtà di tutti i giorni. E questo è possibilissimo. Ma io e te che lo facciamo a casa? Che vuol dire che forse ci rendiamo conto di questo, della transitorietà del tutto, senza aver bisogno di stare in pericolo? Che ganzi allora!

Mouling Rouge non mi piacque molto quando lo vidi, tra i musical mi piacque di più Chicago, ma non abbiamo gusti simili per certe cose, sono più hard core io. La Straisand scusa se te lo dico ma mi fa un pò ridere, così presa da se stessa com'è, così drammatica e la parodia di lei di Mike Mayers a Saturday Night Live con lei presente è stata la cosa più sganasciante che abbia visto con lei come soggetto. (scusa se ti piovo sulla parata ma prima o poi questa veniva fuori).

Abbiamo visto BREAKING AND ENTERING l'altra sera, l'ultimo di Minghella prima che tirasse il calzino, e ti dirò, certe parti mi sono piaciute ma altre ripensandoci mi sembravano un po' - pasticciate. C'è un Jude Law da sballo, caruccio da morire e anche bravo devo dire, la moglie di Penn mi snerva, interpreta sempre personaggi che devono sembrare complessi ma lei non li sa rendere. E' bellina ma si ferma li. C'era la Binoche che al solito fa la parte del leone seppur impersonando una rifiugiata dalla Bosnia (non certo fatale), ma c'è una fantastica Vera Farmiga che ha rubato il film nel ruolo di prostituta sagace. Il resto non sapeva se volesse essere la storia di criminali dell'Europa dell'Est, se volesse essere la rappresentazione di un rapporto di coppia in crisi, se volesse essere la storia di una madre che cercava di salvare un figlio dalla criminalità - era una gran zuppa come anche ricordo essere stato il Paziente Inglese, una gran mescolone di varie storie e momenti non ben integrati fra loro. Però Law te lo ricordi anche il giorno dopo. Un film con lui che mi piacque molto fu CLOSER ma il ruolo che rubò il film non fu il suo ma quello di Clive Owen. E' un gigante lì- peccato che non gli danno roba sempre buona (o lavora poco..) ... Te lo consiglio però se non l'hai visto.

Tu non ci crederai ma sono inchiodata qui dalle 9:30 di stamani e salvo colazione non ho fatto altro che scrivere e aggeggiare per cui mo lo lascio e vado a lavarmi (confesso manco lavata e vestita !) prima che arrivi Rojo e mi divorzi per fannulloneria...

Ho fatto "er porpo" ieri l'altro e ho scoperto oche viene meglio se lo cuoci 20 minuti che se lo cuoci 2 ore come dicono tante ricette - ma che differenza! Ho anche fatto i biscotti di Avena da una sfilza di ricettine per spuntini e snack dolci che trovi qui : vedi che brava ho anche inserito un link... a presto

giovedì 4 settembre 2008

LACRIME D'ESTATE

Dunque sono in ferie.
E come ogni anno non ho preparato nessuna via di fuga verso il diverso, lo strano, l'insolito.
Che dire? Al solito l'estate mi piomba addosso con la velocità di un maremoto e la pesantezza di una puntata di "Sentieri" e non mi lascia il tempo di programmare. Forse, a quest'età, devo prendermi le mie responsabilità e capire che non sono capace di organizzarmi. Neppure quella di pensare. O forse... non sono capace di farmi forza per decidere.
Comunque... Sì, in ferie ci sono e qualcosa farò. Non fosse altro che il solo prendere un aereo verso la Sicilia vuol dire dare un taglio alla normalità e ricucire qualche rapporto d'amore.
Mi distrarrò in qualche modo e vedrò rilassanti luoghi già visti. 
Ma quello che è certo è che non mi impegnerò a fondo nelle vicende Alitalia. (Ascoltate Travaglio sull'argomento su YouTube e lasciatevi rabbrividire).
Per ora mi sono concesso il lusso di una quindicesima visione: "Moulin Rouge" di quel visionario di Luhrman, che è servito come al solito a farmi versare il solito fiume di lacrime. Ebbene sì, io piango al cinema, anche in quello proiettato in casa. E' "tanto liberatorio"! non serve a nulla ma a me piace. Piangere al/davanti cinema intendo. L'immagine, la musica hanno il potere di riportarmi alle emozioni primarie, quelle della pancia e delle lacrime. Non nascondo che uno sconcertante torcibudella mi sta tormentando anche ora che la visione è finita. E mi PIACE. L'estate mi porterà pure all'indecisione su dove andare e cosa vedere nei giorn di libertà, ma certo mi da il tempo per rivedere i film che mi spaccano l'anima. C'ho una lista di film che passano nel mio lettore solo in questo periodo che... Di solito comincio con "Alien", la trilogia, ma stavolta nel caldo afoso dell'agosto/settembre è mancato il mio solito compagno di visione dell'orrendo mostro bavoso vs. la coraggiosa eroina capelluta, rasata, ricappelluta e in fine clonata. Poi si passa ai musical. E qui il mio compagno di visioni, Giò, non mi segue più. La Streisand gli sta proprio sul gozzo, la musica che non è rock, o meglio metal non gli va affatto, mentre a me no. E qui viene fuori la mia anima romantica: musica, immagini e storie tutti insieme formano la mistura perfetta che mi scioglie come il lardo sul crostino nel forno.
Delusione però alla fine di quest'ennesima visione del Mulino dei piaceri, scorrendo i titoli di coda: la voce della luna nel film è di Placido Domingo, mentre nel disco della colonna sonora è Alessandro Safina. Non è una questione di qualità: stiamo parlando di due grandi della lirica, ma io l'autografo per quelle belle note e i complimenti per quegli acuti li ho chiesti e fatti di persona al Safina, e se li merita tutti, davvero. Ma guardo il film e trovo che la poesia dell'immagine/sonoro è data da Domingo...
COFUSIONE!!!!!!
Va bene, mi arrendo: vuol dire che per la musica che sento nell'iPod e le emozioni che mi da ringrazio l'artista senese, mentre quando spando fiumi di lacrime davanti alla tv ringrazio il Domingo.
Ora me ne vado.
Ciao.

Riciclate gente riciclate

mercoledì 3 settembre 2008

VIVA I CIUFOLI (MA CHE SONO?)

Ma dai, mi vai a suggerire il film più visto in casa nostra, più quotato, il libro più riletto, la rappresentazione di tutto quello che i libri significano per Rog? Grande. E' inevitabile il riferimento al film (in questo caso la versione inglese) delle cene fra Hopkins e la Dench, quando lui mangia le creazioni disperate della moglie con quello che trova - poco- nella Londra dopo guerra (molto dopo guerra) esclamando - Very nice, very tasty - e la Dench che lo guarda come per dire... ma mi prendi in giro? Immaginati il replay a casa nostra un giorno alla settimana circa...
ti dirò anche che Skip ha appena finito di ricever l'ultimo pacco dell'ordine fatto all'ABE books. Circa dieci libri da tre pacchi/provenienze USA diverse (Oregon, Michigan, e Washington) - costo libri, 11 dollari, costo spedizione 80 dollari, uno schiaffo agli scrittori e alle case editrici. Alla fine fatti i conti con il dollaro basso vengono 4.50 dollari a libro, sembre un risparmio dal comprarli alla Feltrinelli (poi i libri che Skip prende sono difficile da trovare). Ma sempre di autori di cui si conosce un po', che si leggono nel New York Review of books o sul New Yorker, un po' per seguire il suggerimento che citi, quello di comprare solo libri che conosci. Io i libri che compre per regalare li conosco sempre, non posso regalare libri che non ho letto. Oppure mi siedo in negozio e mi leggo qualche pagina, a volte un capitolo e se mi piace poi lo compro. La tipa della storia poi comprava libri da collezionismo, edizioni rare, quindi altra storia....

Si il lavoro nei campi è più bucolico ed ispirante ma se combatti con le allergie più mefitiche (ho l'emicrania da 60 ore oramai) e hai la schiena a pezzi dopo solo 3 ore sul trattore, l'ispirazione si concentra sulle bellezze degli attrezzi casalinghi dove le polveri vengono filtrate prima di essere re immessi nell'ambiente. Stirando ieri mi ascoltavo un programma radio che ascolto spesso, This American Life www.thislife.org dove il soggetto del programma era mettici tutto il cuore (nel senso: buttatici con impegno) che parlava di uno che aveva il sogno di fare l'agricoltore, ma dopo anni di tentativi aveva la schiena rotta e si alzava la mattina alle 10 per poi fare la sua ginnastica e uscire nei campi a mezzogiorno, giustificandosi poi di lavorare fino a sera tardi (al computer). Quando i produttori del programma lo hanno messo in contatto con un vero agricoltore biologico che gli ha fatto capire come doveva fare per rendere produttiva la fattoria, quanto doveva lavorare, e che un agricoltore di successo doveva comunque avere un secondo lavoro, perché una piccolissima percentuale campava del ricavato dei campi che era -- dopo essersi ammazzato--, circa 15.000 dollari all'anno, ecco che era ovvio che avrebbe dovuto smettere. E così decideva di fare, salvo poi tornare sulla sua decisione decidendo di fare il sognatore e sperare che le cose si risolvessero da loro. Bello è sognare di guardare il cielo tutto il giorno (che comunque non guardi un granché come coltivatore perché devi sempre guardare per terra, chino sulla verdura, o sui macchinari che stai usando); altra cosa è essere realistici sul tipo di sacrifici che un certo tipo di attività ti richiede. Io pensavo che sto tipo avrebbe dovuto trovare lavoro come metereologo, o per sorveglianza incendi d'estate se voleva guardare il cielo e spaziare con lo sguardo l'orizzonte. Quindi tu che passi da camere d' albergo a ambienti d'aria riciclata piena di CO2, capisco che una pomeriggio sul trattore sia una visione estatica, ma come si dice, fra il dire e il fare....
Scappo perché devo andare a comprarmi dell'aspirina non scaduta per scrollarmi st'emicrania dal capo, la scema che sono comprò 2 scatole da 500 aspirine anni fa e da 2 anni vive di aspirine scadute, che seppure prendo a 3 per volta perché l'unione fa la forza - quando mi arrivano queste maratone emicraniche, mi danno solo acidità (quella non scade mai!) ma non fanno l'effetto voluto al capo.

martedì 2 settembre 2008

DU' CIUFOLI ANCORA

Alla fine della fiera preferivo il trattore che l'aspirapolvere... Non so, la vita agreste affascina sempre il giusto: il contatto diretto con la natura e le difficoltà di adattarsi ai suoi ritmi senza stravolgerli con pesticidi e acceleranti della crescita, mi fa pensare che in fondo ogni movimento in quell'ambiente, se lo si rispetta e si prova a rispettarne i ritmi, sia una splendida, continua meditazione. Altro che i ritmi stravolti della mia vita, passata al servizio dell'azienda che non nomino perché sennò mi licenziano in tronco... Sai che ora sono per me adesso? 07:38 am... Una follia! Mi dovrei ritirare su un cantuccio di terra e raggiungere l'illuminazione, tra un cavolo e un ravanello.
Per ora incasso le secchiate di M...
Oppure posso darmi all'aspirazione delle mie polveri, così da ingannare il tempo e la vita... Davvero mi schifo pensare a quanti animaletti vivono tra i nostri resti epidermici. Ma possiamo fare altrimenti? non credo. Anche per amministrare la repubblica ci vogliono persone capaci e oneste, ma non possiamo purtroppo prescindere dai parassiti, così nelle nostre case assumiamo oneste domestiche, efficienti macchinari per eliminare le schifezze. Ma mentre queste ritornano dopo tempo in casa nostra, la vita pubblica è tutto un fiorire di succhia-sangue inallontanabili. 
Leggo avidamente la sottile e neppure tanto elegante ironia di Ottavio Cappellani in "Sicilian Tragedi". Divertente, ma crudele. Del resto collabora con "Il Foglio" del catto-convertito-talebano di Ferrara, che mi aspettavo? Vado avanti e giudicherò alla fine. Intanto me lo sono comprato, perché mica puoi leggerlo prima di acquistarlo? Helene Hanff, in quel piccolo capolavoro che è "84 Charing Cross Road" dice più o meno: "Mi rifiuto di acquistare un libro che non ho mai letto". Non aveva forse ragione? In fondo il farsi attirare dalla chimera della copertina, dalla vibrazione personale del volumetto sullo scaffale, non sempre sortisce successo: a volte si pestano delle gigantesche cacche. A volte va bene, come per esempio questa volta. Anche se era andata meglio con la Hanff, a proposito consiglio vivacemente il film tratto dall'epistolario con tre strepitosi Anne Bancroft, Anthony Hopkings e... non ricordo il nome... Eccolo: Judi Dench
Basta per oggi.

RICICLATE GENTE, RICICLATE!